Convenzione Anticorruzione - Linee guida in materia di anticorruzione ex Legge 190/2012
La Legge 190/2012, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica a amministrazione” - entrata in vigore il 28 novembre 2012 - è rivolta a tutte le pubbliche amministrazioni di cui all’art.1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, agli Enti pubblici territoriali ovvero Regioni, Comuni, Province (queste ultime fino a che non diventino città metropolitane) ed agli enti ad essi collegati, alle ASL, ai Parchi Nazionali, agli enti pubblici economici (ivi comprese l’Agenzia del demanio e le autorità portuali), agli enti di diritto privato in controllo pubblico, alle società partecipate e a quelle da esse controllate ai sensi dell’art. 2359 c.c. Per enti di diritto privato in controllo pubblico si intendono le società e gli altri enti di diritto privato che esercitano funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore delle pubbliche amministrazioni, sottoposti a controllo ai sensi dell’art. 2359 c.c. da parte di amministrazioni pubbliche, oppure gli enti nei quali siano riconosciuti alle pubbliche amministrazioni, anche in assenza di partecipazione azionaria, poteri di nomina dei vertici o dei componenti degli organi.
E’ altresì rivolta ai professori e ricercatori universitari, disciplinati dai propri ordinamenti ai sensi dell’art. 3 del d.lgs. n. 165 del 2001, per i quali le amministrazioni competenti dovranno assicurare l’adozione di iniziative e misure di prevenzione analoghe a quelle previste per il personale c.d. contrattualizzato, con gli adattamenti e tenendo conto delle specificità di ciascun ordinamento.
La legge cd. Anticorruzione, obbliga gli Enti a dotarsi di un Piano triennale della prevenzione della corruzione ispirato a modelli organizzativi che mirino all’efficienza dell’intero sistema pubblico.
Il Piano triennale per la prevenzione della corruzione è un documento programmatico che in sintesi:
È pertanto necessario che l’Ente abbia gli strumenti idonei per assicurare il buon comportamento dei dirigenti ed impedire comportamenti contrari al corretto funzionamento dello stesso. L’inosservanza di quanto stabilito nei piani anticorruzione cagiona la sanzione disciplinare sia dei dipendenti, sia dei dirigenti che non li fanno rispettare.
L’obiettivo è fornire una valutazione del diverso livello di esposizione al rischio di corruzione della pubblica amministrazione stabilendo gli interventi volti a ridurre o eliminare detto rischio. Tra gli interventi importanti si annovera quello di formare i dipendenti.
La l.190/2012 prevede, infatti, che tutti i suddetti Enti pubblici siano obbligati alla formazione.
Unipegaso e Etica d'Impresa, sin da subito sono stati presenti sull’argomento, avendo organizzato con la collaborazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli ed il Consiglio dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Napoli un importante convegno il 23 giugno con la presenza del dott.Raffaele Cantone ( RASSEGNA STAMPA DELL'EVENTO ).
Unipegaso, fra i propri docenti, e Etica d'Impresa, tra i propri consulenti, annoverano studiosi esperti nella materia dell’anticorruzione.
Unipegaso è, altresì, presente in tutto il territorio nazionale ed annovera tra i propri studenti numerosi impiegati pubblici. Pertanto, l’Ateneo ed i suoi docenti, godono di un osservatorio privilegiato rispetto ad altri atenei, in quanto possono confrontarsi con esperienza sull’intero territorio nazionale.
Unipegaso e Etica d'Impresa, quindi, si pongono l’obiettivo di collaborare con gli Enti pubblici i quali devono programmare adeguati percorsi di formazione, tenendo presente una strutturazione su due livelli:
Le amministrazioni pubbliche devono avviare apposite iniziative formative sui temi dell’etica e della legalità: tali iniziative devono coinvolgere tutti i dipendenti ed i collaboratori a vario titolo dell’amministrazione, devono riguardare il contenuto dei Codici di comportamento ed il Codice disciplinare e devono basarsi prevalentemente sull’esame di casi concreti. Deve essere prevista l’organizzazione di appositi focus group, composti da un numero ristretto di dipendenti e guidati da uno o più docenti, nell’ambito dei quali vengono esaminate ed affrontate problematiche di etica calate nel contesto dell’amministrazione al fine di far emergere il principio comportamentale eticamente adeguato nelle diverse situazioni.
Devono, inoltre, essere previste iniziative di formazione specialistiche per il responsabile della prevenzione, comprensive di tecniche di risk management, e per le figure a vario titolo coinvolte nel processo di prevenzione.
La formazione, i cui moduli potranno essere svolti in parte anche in FAD, sarà, quindi, suddivisa in base al ruolo occupato dai soggetti appartenenti a quel determinato Ente. Pertanto, sarà predisposto:
Tale attività prevede inoltre: